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Storytelling

Se penso a quando è nato il mio interesse per la finanza personale, non riesco a individuare un momento esatto. Ho iniziato il mio primo salvadanaio quando ero all’asilo, e ho da sempre avuto voglia di capire come funzionasse l’economia e il guadagno in generale, ed è forse questo il motivo per il quale appena ho potuto ho iniziato a sperimentare con diversi business, online e non, finanziandoli con i risparmi della paghetta da adolescente e generando i profitti necessari per farne partire altri e pagarmi qualche extra nella vita giovanile. Ho così iniziato a confrontarmi con i concetti di ricavi e guadagni, ritorno sull’investimento, scalabilità e via dicendo. Ed eccolo lì, il ragazzino che invece di guardare la tv era chiuso in camera a fare i conti su quale oggetto da importare dalla Cina avrebbe offerto una migliore percentuale di ROI.

L’impegno principale restava comunque lo studio, ma questo hobby post-compiti aveva messo in moto tutta una serie di ulteriori interessi e domande. Non volevo più soltanto sapere come comprare qualcosa e venderla con un profitto, ma capire come ottenere quel profitto senza dovermi impegnare nella ricerca dei prodotti, nelle spedizioni e in tutte quelle operazioni per le quali non avevo tempo, essendo diventato nel mentre un universitario. Volevo insomma sapere come guadagnare senza lavorare. Mica fesso, eh?

La risposta era tanto semplice quanto letale: tutto quello che serviva era un enorme capitale. Cosa ovviamente all’opposto della condizione di studente fuorisede, che deve fare attenzione anche al prezzo del tonno in scatola (immancabile nella dispensa di chi studia lontano da casa). L’unica era risparmiare con l’obiettivo di accumulare un tesoretto.

All’epoca non mi rendevo affatto conto che in questo modo stavo muovendo il primo passo fondamentale di ogni sano percorso finanziario. E soprattutto stavo imparando da autodidatta la “sofferenza” del risparmio. 

Il poter vivere serenamente senza cianfrusaglie inutili e costose viene in gran parte da lì, oltre che dalla sana educazione ricevuta dai miei genitori.

Tra una struttura iperstatica e una monografia su Frank Lloyd Wright, iniziavo a interessarmi al mercato azionario. Leggevo tutto quello che trovavo sull’analisi tecnica e divoravo i thread sui forum del settore. 

Senza i capitali per operare, in attesa di mettere da parte abbastanza, iniziai con il paper trading, passaggio fondamentale per ogni trader e che fermamente consiglio a chiunque prima di buttarsi in una sessione di mercato. Che guadagni! E che batoste! Delle vere montagne russe!

Maturando esperienza e affinando le tecniche, capii che era effettivamente possibile farlo per vivere, ma anche che per farlo davvero serviva seguire costantemente i mercati, quello nazionale e quelli esteri. E passare le giornate davanti a uno schermo non si può chiamare davvero vita. 

Così mi dedicai all’imprenditoria, aprendo una mia attività commerciale e lavorando per me stesso. Mettevo in pratica su una scala molto più grande tutto quello che avevo imparato dai miei passati mini-business. Nel frattempo continuavo a studiare il mondo della finanza.

Per quanto amassi il mio lavoro, esso impegnava massicciamente le mie energie e il mio tempo, quindi, dopo parecchi anni, decisi che era il caso di rallentare per non finire a 60 anni a rimpiangere di non poter più fare le cose che avrei voluto fare da trentenne. L’avvento del covid con le sue tristezze quotidiane accelerò moltissimo questa convinzione.
Detto fatto, attività chiusa, orizzonti diversi, lavoro diverso, più tempo di qualità e, soprattutto, più tempo da dedicare allo studio della finanza personale.

La passione per l’argomento, unita al nuovo tempo libero finalmente disponibile, mi ha spinto, tra le altre cose, a mettermi alla tastiera e scrivere di questo mondo. Prima qualche bozza saltuaria, poi articoli più completi. Quando ho visto che avrei voluto dedicarmici più seriamente, ha iniziato a starmi stretto il ruolo di semplice ghost writer e mi sono convinto che i consigli e le esperienze che fin dagli studi condividevo con amici e colleghi sarebbero stati utili a una larga platea di persone che non hanno avuto la fortuna di formarsi in questi concetti, e ho deciso di aprire un blog tutto mio, in cui condividere apertamente quello che la finanza personale mi ha insegnato e mi sta insegnando.

Mission

La mission di le mie finanze è semplice: condividere liberamente con te le mie esperienze e le mie conoscenze sulla finanza personale, per aiutarti a comprendere meglio ciò che non ci viene insegnato a scuola ma è presente e fondamentale nelle vite di tutti noi, indipendentemente dalla nostra volontà.

Non voglio assumere il ruolo di professore, e non mi interessa assegnarmi il titolo di guru (infatti detesto i “fuffa guru” del terzo millennio, esperti del nulla ma sempre pronti a scucirti dei soldi). Anzi, mi ritengo uno studente. Un umile studente che dopo 20 anni di interesse in queste materie si approccia ancora all’argomento come se fosse al primo giorno di scuola.
E con la finanza è proprio così: c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare, perché c’è sempre un nuovo strumento finanziario, una nuova possibilità fiscale, o un nuovo ecosistema finanziario (pensate alla blockchain e alle cryptovalute).
Mettiamola così: mentre studio da bravo secchione, condivido con voi compagni di classe i miei appunti.

La finanza personale è estremamente vasta come materia, e riguarda molteplici aspetti: che tu sia interessato a come risparmiare meglio, come guadagnare di più o come investire con profitto, le mie finanze ti aiuta in ognuno di questi lati della tua economia.

In effetti quel “mie” nel nome non indica il possesso dell’autore del blog, ma del lettore, proprio perché tutto è pensato per essere utile proprio a te, che tu sia novizio o meno.

La consulenza è un’altra cosa

Per quanto ami studiare, informarmi ed informare circa gli argomenti trattati in questo blog, non sono (e non intendo esserlo) un consulente finanziario e ciò che leggete in queste pagine non sono consigli finanziari. Semplicemente condivido le mie conoscenze, esperienze ed opinioni del tutto personali.

Investire è una materia complessa, che richiede molto studio. Con queste pagine cerco di darvi informazioni utili a formare la vostra educazione finanziaria ed essere più preparati all’atto dell’investimento, ma quando si parla di allocare il proprio denaro sarà compito di ognuno studiare prima approfonditamente ogni asset di interesse e operare solo in base alla proprie reali possibilità ed esigenze.

Non invito nessuno all’azione senza avere prima la necessaria conoscenza di cosa si sta facendo e non dovete interpretare i miei scritti come un invito all’azione. Se non volete farlo in autonomia, o non vi sentite in grado, vi suggerisco di farvi assistere da un consulente finanziario professionista e indipendente, formato appositamente e abilitato allo scopo.

Gli investimenti sono una questione seria e comportano sempre un rischio di perdita di denaro, pertanto non si può pensare di operare in questo campo alla cieca o solo leggendo delle pagine web.

Poichè la situazione patrimoniale di ognuno è altamente soggettiva, non fornisco consulenze sui vostri investimenti e non accetto richieste in tal senso.