fondo di emergenza

Il fondo di emergenza: perché è così importante e come crearlo

Oggi voglio parlarti di qualcosa che è spesso dato per scontato ma allo stesso tempo sottovalutato nella sua importanza: il fondo di emergenza. Ogni risparmiatore o investitore che si rispetti deve averne uno, ed esso è uno dei punti fondamentali della finanza personale. Non è possibile, infatti, pensare di investire senza aver prima creato e riempito il proprio fondo di emergenza. O almeno, non se vuoi essere un investitore intelligente.

In questo articolo ti spiegherò perché è importante il fondo di emergenza, a cosa serve e come impostarlo. Sono sicuro che ti sarà molto utile.

A cosa serve il fondo di emergenza?

A non restare senza soldi, semplice!

Ok, messa così è davvero troppo riduttiva come spiegazione, per quanto questa banalissima frase racchiuda tutto il senso del discorso.

Il tuo fondo di emergenza è la somma dalla quale puoi attingere nei momenti di particolari necessità, quindi per eventi imprevisti. Per la normale quotidianità e le spese ricorrenti, infatti, userai la liquidità appositamente disponibile.

La funzione del fondo di emergenza è quindi quella di salvarti da diversi eventi spiacevoli. Un fondo ben stabilito ti permetterà di evitare di:

  • chiedere aiuto economico a parenti/amici/conoscenti, cosa sempre spiacevole e che ti mette nella brutta situazione di avere un debito con persone che non vuoi deludere, aggiungendo lo stress del dover trovare in tempo il modo per restituire il denaro
  • contrarre debiti peggiori con banche o finanziarie, prestiti onerosi che aggraveranno immediatamente la tua situazione finanziaria
  • svendere i tuoi beni
  • disinvestire i tuoi soldi allocati in strumenti finanziari, rompendo il tuo percorso di investimento e andando a danneggiare i tuoi obiettivi. Questo è particolarmente negativo nel caso in cui dovessi liquidare un investimento in un periodo in cui attraversa una fase di ribasso, facendoti perdere subito dei soldi che avresti recuperato in futuro mantenendo l’allocazione

Che dimensione deve avere il fondo di emergenza?

Altro aspetto principale è stabilire la corretta dimensione del tuo fondo di emergenza.
Non posso indicarti quanti soldi devi mettere nel fondo perché, come per tutto ciò che riguarda la finanza personale, anche questo dipende totalmente dalla tua situazione e dalle tue necessità.

Sei giovane, vivi con i tuoi genitori e se dovesse accadere un qualsiasi imprevisto esso sarebbe totalmente coperto da loro? In questo caso il tuo fondo di emergenza è facilmente quantificabile: zero!
Non sono cinico né impazzito: se c’è chi si fa carico di qualsiasi problema tu possa avere, i tuoi soldi è meglio farli fruttare tutti.

Se invece sei nella situazione più comune, e devi occuparti di te stesso e probabilmente della tua bella famiglia, la musica è ovviamente diversa: per te il fondo di emergenza è necessario e devi stabilirlo con lucidità.

Ti indico di seguito alcuni aspetti da valutare come centrali per definire e adattare il tuo fondo di emergenza, che di regola dovrebbe poter coprire la più grande delle somme che potrai stimare secondo quanto detto di seguito.

– Calcola il tuo sostentamento

La prima cosa da fare è calcolare quanto ti serve per vivere. Se non lo hai ancora fatto, per prima cosa crea il tuo bilancio personale e stabilisci quanto ti serve ogni mese per la tua normale vita.
Non fare discorsi del tipo “se avrò difficoltà ridurrò le spese”, perché per quanto ovvi e condivisibili, siamo spesso portati a pensare di poter tagliare più di quanto non facciamo in realtà. Fare i conti con la tua normale abitudine di spesa ti darà il giusto margine di sicurezza. Ovviamente, in situazione di emergenza sarai più parsimonioso sulle spese evitando gli sprechi, ma questo è un qualcosa in più per la buona gestione degli eventi.

Quando hai calcolato il tuo costo mensile, cosa devi fare? Devi sapere quanti mesi aspettarti senza entrate nei vari scenari. Ad esempio, quanto in fretta puoi trovare un nuovo lavoro se perdi il posto? Decidi un periodo, allungalo almeno della metà e vedi la cifra risultante.

Ognuno di noi ha in questo caso dati estremamente diversi: influiscono la zona geografica, il settore, le proprie competenze e disponibilità. Quindi cerca di essere lucido nell’analisi. Potresti aver bisogno di soli sei mesi o anche di un anno e più.

Il tuo fondo di emergenza deve garantirti di non andare in sofferenza per questo periodo nel caso non avessi alcuna entrata.

– Prevedere gli imprevisti

L’ossimoro qui sopra può confonderti: “se è un imprevisto come si fa a prevederlo?”
Obiezione condivisibile, ma ricordati che siamo in un blog di finanza personale (un bel blog, dai concedimelo), quindi ovviamente non ti parlo di leggere le carte e prevedere l’importo della fattura di manutenzione della casa, ma di analizzare in modo verosimile ciò che può accadere a livello di spese nel futuro prossimo.

imprevisti monopoly fondo di emergenza

La tua auto è vecchia o già molto sfruttata, anche se funziona ancora perfettamente? Ti auguro che viaggi ancora in piena efficienza per quanto vorrai! Devi però obiettivamente considerare l’ipotesi che possa subire un guasto o un qualsiasi tipo di evento come furto o incidente (senza occupanti ovviamente, mentre era parcheggiata). Ok, non volevo arrivare a farti fare gli scongiuri, ma solo farti capire che, come per tutti i nostri beni, ciò che oggi è efficiente e disponibile non lo sarà in eterno con certezza, quindi è corretto prevedere il dover sopperire a un’improvvisa mancanza.
Il tuo fondo d’emergenza dovrebbe quindi consentirti di affrontare una grossa riparazione o, meglio, anche l’ipotesi di acquistare un’altra auto in alcuni casi. Più l’auto è datata, infatti, più i grossi interventi possono essere poco convenienti rispetto all’utilizzo residuo del mezzo.
A tal proposito, ti invito a leggere il mio articolo su come stabilire il budget per l’acquisto dell’auto, che trovi qui.

Lo stesso si applica ai principali elettrodomestici di casa, alla caldaia, al climatizzatore e via dicendo.

E non dimentichiamoci della casa: al contrario di quanto si pensi solitamente, la casa non è un bene che deve solo essere comprato e utilizzato. Come tutti i beni materiali di uso quotidiano, avrà nel tempo bisogno di cure.
Di solito si stima che la casa costi in manutenzione ogni circa l’1% del suo valore d’acquisto. Ovviamente parliamo di una media: difficilmente farai spese di manutenzione ogni anno (a meno che non sia davvero un’immobile pessimo), ma è lecito pensare che dopo diversi anni senza spese arriverà il momento di farne una grande.
A seconda dell’età dello stabile, potrebbe essere necessaria una ristrutturazione, la riparazione del tetto o di altre parti importanti, o altri lavori straordinari.

Se vivi in un condominio, ovviamente questo inciderà in misura minore sul tuo portafoglio, poiché sarai responsabile solo per la quota dei tuoi millesimi, ma se hai un’abitazione indipendente, la spesa sarà tutta sulle tue spalle.

Cerca di valutare ragionevolmente lo scenario peggiore, tenendo a mente che più anni sono passati dalla costruzione o dall’ultima manutenzione, più è probabile dover mettere in conto lavori più onerosi.
Il tuo fondo di emergenza deve poter affrontare anche queste ipotetiche spese.

– Adatta le dimensioni del fondo dopo le spese

Nel tempo le nostre esigenze di spesa cambieranno, così come i possibili eventi ai quali essere preparati. Di conseguenza, anche il fondo di emergenza cambierà le proprie dimensioni.

Poniamo il caso che tu abbia già fatto tutti i calcoli e le previsioni. Hai una serie di cifre messe in ordine dalla più ingente alla più contenuta e hai messo da parte abbastanza denaro da coprire l’evento peggiore.
Nel caso in cui esso si verificasse, ovviamente non sarà più una tua preoccupazione nell’immediato: quella spesa ormai è stata fatta e difficilmente la dovrai affrontare a breve, anche per effetto delle varie garanzie.
Ecco, in questa situazione, la dimensione del tuo fondo di emergenza può essere cambiata e diminuita, per adeguarsi alla seconda spesa della lista precedente.

Non dovrai quindi rimpinguarlo esattamente allo stesso livello di prima, ma solo fino a coprire l’altra voce in ordine di spesa. Cosa che ti permetterà di destinare più soldi all’investimento.

Ovviamente, vale sempre tutto il discorso fatto in precedenza in questo articolo: col passare del tempo devi mettere in conto una sempre maggiore probabilità di spese elevate, quindi ogni anno dovrai aumentare un po’ la somma del fondo di emergenza (fino a ricoprire la spesa maggiore già fatta, che col passare del tempo torna a essere probabile).

Come vedi, quindi , il fondo di emergenza non è affatto una cifra statica nel tempo.

Separa il fondo di emergenza dalla normale liquidità

Ti sembrerà ovvio e comodo tenere tutto il fondo di emergenza sul tuo conto corrente insieme alla normale liquidità che usi per le spese giornaliere, ma questo è sbagliato sotto vari aspetti.
In primis, dal punto di vista psicologico: ti sembrerà di avere una disponibilità maggiore di quella reale, distraendoti dalle tue buone abitudini di spesa e risparmio, e non ti permetterà una chiara visione del fondo.
In secundis, questo crea inefficienza: è vero che il fondo deve essere immediatamente disponibile, ma è anche vero che parliamo di soldi che forse potrebbero servire in un giorno imprecisato, quindi lasciarli parcheggiati sul c/c a subire l’inflazione non è la scelta migliore.

Fai rendere il fondo per le emergenze

Come abbiamo appena detto, parcheggiare tutti i soldi del fondo sul conto corrente li rende immediatamente accessibili ma è una soluzione inefficiente. In fin dei conti anche questo è un aspetto della finanza personale, e anche questi soldi vanno protetti dagli effetti del tempo sui capitali fermi.

Appare ovvio che non potremo mai destinare i soldi del fondo di emergenza a investimenti di lungo periodo, o soggetti a forte volatilità. È quindi naturale che non potremo allocare neanche un centesimo su azionario o, peggio, su criptovalute. Allo stesso modo non potremo rendere il denaro intoccabile con vincoli rigidi.

Con queste considerazioni, capisci benissimo che questi soldi non potranno generare rendimenti molto interessanti, ma non è questo lo scopo: per quello ci sono i tuoi investimenti a lungo termine, che ovviamente riguardano altri soldi.
Quello che ci interessa è avere un rendimento che limiti la perdita del potere d’acquisto dovuto all’inflazione.

Come detenere il fondo di emergenza

Abbiamo detto che non è efficiente tenere tutti i soldi del fondo di emergenza insieme alla tua normale liquidità, e che non vanno assolutamente allocati su investimenti rischiosi, a lungo termine, o vincolati.
E allora come devi detenerlo?

A seconda della dimensione del tuo conto corrente (che tipicamente dovrebbe essere pari a 3 mesi di spese), puoi deciderne di tenerne una minima parte liquida. Non lo consiglio, ma se questo ti fa stare più tranquillo fai pure. Non c’è niente di peggio dell’ansia quando si parla di finanza personale (per quanto andrebbe prima curata l’ansia e poi gestito il denaro).

Già che ti ho consigliato di tenere i soldi su un conto differente, c’è un’opzione che potrebbe essere la più indicata.

– Conto deposito

Avere una corposa somma ferma sul conto corrente non fa altro che eroderne il valore nel tempo, questo lo abbiamo già detto (repetita iuvant, quindi perdonami se ti stresso su questo punto), oltre a generare i vari costi bancari.

Dovendo tenere i nostri soldi in modo che siano intoccabili ma disponibili in caso di necessità, e volendo che essi ci offrano anche una piccola rendita, la conclusione più ovvia sarebbe quella di metterli in un conto deposito.

“Eh no! Hai detto che non si devono vincolare, invece nei conti deposito i soldi sono vincolati… poi non posso prenderli!”

Bravo! mi fa piacere che sei attento.
Hai ragione: la maggior parte dei conti deposito non è adatta a questo scopo. Infatti io ti parlo dei conti deposito svincolabili. Questo è fondamentale.
E bisogna fare distinzione anche all’interno di questa categoria, poiché molti di questi conti offrono sì la possibilità di svincolare la somma, ma con accredito dopo 30 o anche 40 giorni. Se hai un’emergenza è ovvio che tu non possa attendere un mese o più per avere i soldi che ti servono per affrontare l’evento.

Quindi devi fare attenzione alle clausole contrattuali e scegliere solo conti deposito che permettono lo svincolo immediato delle somme, senza penali. Va da sé che in caso di ritiro del denaro perderai gli eventuali interessi, ma a te non deve interessare perché qui lo scopo primario è quello di disporre dei soldi, la rendita è solo un bonus ininfluente sull’utilizzo.

– Come gestire il conto deposito

Parlando di fondo di emergenza, dobbiamo essere previdenti e calcolatori, e questo si applica anche al modo in cui mettiamo da parte i soldi.
Anche se dobbiamo prevedere di dover sostenere la spesa peggiore, non possiamo di certo pensare che questa sia l’unica evenienza: è molto più probabile che l’emergenza necessiti solo di una parte del fondo e non della sua interezza.

Per questi motivi, non avrebbe senso svincolare tutta la somma per usarne un decimo. In questo modo il 90% di essa smetterebbe inutilmente di produrre quella piccola rendita.

Cosa fare allora? Semplice: tanti piccoli vincoli!

Questa è una regola che vale per qualsiasi capitale allocato in conti deposito e vincoli vari: mai vincolare tutto il capitale in un solo blocco. Serve proprio ad evitare di perdere tutti i benefici dati dal capitale solo per utilizzarne una frazione. Un errore del genere è un esempio di cattiva gestione.

Fai quindi diversi “pacchetti”. Il numero dipende anche dall’entità della somma totale (più è alta, più dovranno essere i pacchetti). In generale consiglio di farne almeno 10.
Verifica sempre i limiti dati dalla banca, e che ovviamente questo non comporti dei costi (non mi è mai capitato, ma con le banche non va mai abbassata la guardia).

Con mezz’ora al massimo, una volta l’anno, avrai ottimizzato l’allocazione del tuo fondo di emergenza nel conto deposito.

– Diversificazione

È il mantra dell’investitore: diversificare!
Quando parliamo però del fondo di emergenza, abbiamo le mani particolarmente legate: quasi tutte le forme di investimento non rispettano i requisiti che deve avere il fondo. E giustamente, visto che, come abbiamo già detto, fondo di emergenza e investimenti sono due cose diverse.

Non c’è quindi molto da poter fare nel concreto per diversificare l’allocazione. Potresti pensare di dividere la somma su due conti deposito separati, per evitare il rischio della banca (anche se i tuoi soldi sono garantiti).

Al massimo, potresti orientarti su titoli di stato che non presentano grandi fluttuazioni, come quelli indicizzati all’inflazione (che solitamente sono prezzati sempre vicini all’emissione), ma ti esporresti comunque al rischio di vendere in perdita, seppur leggera.

In questo caso, la protezione almeno del valore nominale del fondo di emergenza deve essere la priorità, quindi hai meno spazio di manovra rispetto al vasto mondo dei mercati finanziari, dove lo spettro della minusvalenza è sempre dietro l’angolo quando si ha fretta di liquidare, come nel caso di una necessità improvvisa.

Conclusioni

Bene, ora sai tutto sull’importanza del fondo di emergenza!

Ricorda che non devi avventurarti negli investimenti se prima non hai impostato il tuo fondo di emergenza. Non importa quanto allettanti siano i mercati e se siano in pieno bull market, non diventare irrazionale inseguendo le farfalle: il denaro non dorme mai (riconosci la citazione?) e ci saranno sempre modi per investire con profitto

Allo stesso modo, se hai usato il fondo, non destinare alcun denaro agli investimenti se prima non hai riportato il fondo di emergenza alla cifra stabilita. È davvero prioritario rispetto a tutti gli altri utilizzi del denaro.

E tu, hai già impostato il tuo fondo di emergenza? Come lo hai calcolato e come lo gestisci?

Se questo articolo ti è stato utile ti invito a condividerlo per aiutare anche altri nella corretta gestione delle proprie finanze, su un aspetto tanto importante quanto, purtroppo, ignorato.

Ci vediamo sulle altre pagine di le mie finanze.

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Patrick
Patrick

Magnate della finanza, CEO di Silicon Valley, eccentrico miliardario. Non sono nulla di tutto ciò.
Sono un risparmiatore e un investitore appassionato da sempre di finanza personale.
Ho creato "le mie finanze" per condividere esperienze e conoscenze sulla finanza personale con chi desidera migliorare la propria situazione.
L'alternativa era fare il cantante famoso, ma non so cantare e non sono famoso. Però sono esperto di battute cringe.

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