guadagnare con i lego

Investire sui Lego: come guadagnare con i mattoncini colorati.

Sapevi che si può guadagnare anche con i famosi mattoncini? Probabilmente no, e in effetti a pochi verrebbe in mente di investire sui lego, vedendoli come un asset oltre che come giocattoli. Eppure, il mondo ludico offre delle inaspettate nicchie profittevoli che meritano di essere esaminate.

In questo articolo di parlerò di come guadagnare investendo sui Lego, con alcuni consigli utili per avere un rendimento e non finire con scatole prendipolvere senza valore.

*Dopo aver finito la stesura, mi sono reso conto che è l’articolo più lungo che ho scritto fino ad ora (infatti l’ho completato in 3 volte), e anche così ti assicuro che è davvero sintetico e farlo più corto avrebbe lasciato fuori informazioni importanti per massimizzare il profitto. Ho preferito però mantenere tutto in un unico articolo piuttosto che dividerlo in “puntate”, per una migliore fruizione delle informazioni, anche se avrei potuto farne più contenuti e guadagnarne in ranking con i motori di ricerca. Spero che apprezzerai.


Vediamo subito di cosa tratteremo.

I LEGO come investimento

La sensazione più probabile dopo aver letto il titolo di questo articolo è quella mista di scetticismo e curiosità. Per me è stato lo stesso quando, qualche anno fa, ho iniziato a leggere di tizi che riempivano interi spazi di scatole dei famosi mattoncini, facendo ogni anno dei bei numeri vendendo ciclicamente quanto accumulato in precedenza. Mi sembrava tutto troppo romanzato, ma ormai mi ero incuriosito quindi, seguendo la maledizione della quale sono oggetto, ho inziato a fare ricerche di mercato e a confrontare numeri.

Era tutto vero! Effettivamente questi maniaci del mattoncino riuscivano ad ottenere dei ritorni sul loro investimento decisamente interessanti. E se qualcuno lo fa, vuol dire che lo possono fare anche gli altri.

Il segreto alla base di questa forma di guadagno per i reseller Lego è semplice: trattano totalmente questa cosa come un business. Sanno cosa comprare e quando comprarla, sono organizzati nel gestire la collezione e sanno dove e come vendere quando è giunto il momento. E indovina un po’? Puoi farlo anche tu con un piccolo capitale. L’investimento è totalmente scalabile, quindi si ha profitto anche partendo con poco. Ovviamente, in termini assoluti, investire 200 euro o 20000 euro sai già che porterà a cifre diverse, a parità di rendimento (e ti assicuro che c’è chi nel reselling Lego investe molto più di quanto ho scritto).

Siamo da sempre abituati a vedere quei mattoncini come un giocattolo per bambini (a volte bambini di 40 anni, ma sono dettagli), ma l’originalità di alcuni set e l’effetto nostalgia, con il fortissimo richiamo alla nostra infanzia, li rendono a tutti gli effetti dei collezionabili. E sappiamo che il collezionismo è sempre legato al suo relativo giro d’affari. Quindi leggi di seguito e inizia a scoprire come diversificare ulteriormente il tuo capitale.

5 esempi di grandi rendimenti

Sarebbe davvero difficile, e noioso, stare qui ad elencare il rendimento di ogni set da collezione nel tempo (ce ne sono migliaia!), quindi mi limiterò ad indicarti a campione solo 5 esempi famosi per differenti tipologie, in modo da darti l’idea del potenziale economico insito nei mattoncini.

Qui consider solo set delle nuove generazioni, che hanno visto impennare il propio valore da subito. C’è un mondo a parte per il collezionismo vintage (con cifre anche notevoli), ma non ha senso parlarne qui perché rappresentano un’altra epoca e un’altra tipologia di business, molto più sofisticata e che richiede maggiori conoscenze.

Il Millennium Falcon

lego millennium falcon ucs 10179 investire sui lego
pic credit: Lego

Qui è doveroso spendere qualche parola in più.

Il set del Millennium Falcon in versione per collezionisti (n° 10179) uscito nel 2007, è universalmente riconosciuto come quello che ha maggiormente rappresentato tutto il movimento di reselling Lego sviluppatosi negli ultimi lustri.
Complice la nuova linfa data alla saga di Star Wars con gli episodi I, II e III, l’accordo fatto da Lego per produrre set a tema è stata una bomba dal punto di vista del successo: in un attimo, quelli che da ragazzini giocavano con i Lego e sognavano con i film originali della saga (episodi IV, V e VI), si sono ritrovati con nuovi film e nuovi set a tema sui loro lungometraggi preferiti.
Solo che adesso non erano più ragazzini che speravano di ricevere per Natale qualche mattoncino. In quel momento erano adulti, con un lavoro e soldi da spendere. E cosa potevano mai essere 450$ (il prezzo originale di questo set) a fronte di tutti quei ricordi e quelle emozioni? Fu un enorme successo.

Allontanandoci un attimo dal bellissimo contesto poetico, parliamo di cifre. Se avessi comprato questo set quando era in produzione, al prezzo di listino di 450$, dalla sua uscita di produzione nel 2010 lo avresti visto crescere vertiginosamente di valore, fino ad arrivare ad un valore medio di circa 4000$ 5 anni dopo (ma si sono registrate vendite anche del doppio). 890% in 5 anni. Lo scandisco meglio: ot-to-cen-to-no-van-ta-per-cen-to.
La valutazione ha risentito pesantemente del rilascio di una nuova versione nel 2017, pur restando tranquillamente sui 2000$, e riapprezzandosi di nuovo gradulmente nel tempo.

Con una percentuale inferiore, ma pur sempre elevata, segue anche il set della Morte Nera (#10143), rivalutata ad oggi di circa il 10% annuo dal 2005, compresa la flessione avuta dal 2016 con l’uscita di una successiva versione.
In generale, la linea Ultimate Collector’s a tema Star Wars offre sempre ottimi risultati.

Taj Mahal

lego taj mahal 10189 investire sui lego
pic credit: pinterest

Tema completamente diverso, altra storia di grandi profitti. La prima versione del set architettonico che rappresenta il famoso mausoleo indiano (#10189), è stato un altro piccolo tesoro per i suoi possessori.
Venduto tra il 2008 e il 2010 ad un prezzo di listino di circa 250$, è arrivato a una valutazione media di oltre 2000$ nel 2016 (800% in 6 anni, con un picco di vendita a 3800$), per poi subire il deprezzamento quando Lego ha riproposto il set nel 2017. Ad oggi è comunque valutato almeno 4 volte il suo prezzo di listino (cosa che non accade per il set del 2017).

Nella stessa tipologia è da segnalare, con andamento simile, il set della Torre Eiffel del 2007 (#10181).

Cafe corner

lego cafe corner 10182
pic credit: rebrickable

Con questo set ci immergiano nel mondo dei “modulari”, una serie di edifici particolari dedicati agli amanti delle città Lego. Ce ne sono diversi e periodicamente ne vengono rilasciati di diversi, togliendo i precedenti dalla produzione. A livello collezionistico sono validi, ma il Cafe Corner (#10182) del 2007 è un po’ la superstar della serie. Venduto ad un prezzo di listino di circa 120$, è ormai stabile ad un valore di 3000$. Non è un errore. Questo set ha realizzato una crescita del 2500%

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pic credit: brickset

In vendita tra il 2009 e il 2010 con il seriale #10196, questo particolare set rappresentante una classica giostra a carosello continua ad essere molto amato dai collezionisti, con le vendite che sono salde su una media dei 2500. 10 volte il prezzo di listino di 250$

Mr. Gold

lego mister gold
pic credit: brickowl

Non un set ma una minifig (quella che generalmente viene chiamata “omino”). Le minifigure Lego sono un ulteriore mondo collezionistico, e alcune offrono potenzialità enormi.

Il caso più eclatante è quello di Mr. Gold, una minifig che faceva parte della serie 10 (periodicamente la Lego rilascia una serie di minifig collezionabili). Cosa rende speciale questo “omino”?
Mr. Gold, facendo parte della serie, poteva essere trovato nelle normali bustine da 2,50 euro, ma è stato prodotto solo in 5000 esemplari in tutto il mondo, a fronte della tiratura molto più elevata della serie. Questo rendeva la caccia a Mr. Gold una vera e proprio caccia all’oro (permettimi il gioco di parole).

Il perché è presto detto: oggi per accaparrarti un Mr. Gold da un collezionista devi spendere in media 7000 euro. Il conto sul ROI non lo faccio, mi sento male.

Non tutti i set sono adatti all’investimento

Anzi, la maggior parte sono proprio inutili allo scopo. Ci sono set e collezioni che difficilmente rappresenteranno un tesoretto nel nostro armadio. Più probabilmente occuperanno spazio e prenderanno polvere.
Tra questi, a titolo di esempio:

  • set per bambini: i temi dedicati esclusivamente ai più piccoli non assumono valore collezionistico.
  • set molto semplici: i set commerciali molto semplici, senza particolari pezzi o riferimenti a temi specifici, non rappresentano un buon investimento. Costano molto poco e continueranno a valere poco.
  • set a elevata tiratura: ci sono set che restano sul mercato anche 10 anni, e in quegli anni si vendono come il pane. Va da sè che il numero di unità in giro sarà molto elevato, quindi non potrà entrare in gioco il fattore rarità

Ci sono ovviamente delle eccezioni a quanto detto, ma rappresentano una frazione davvero infinitesima del vastissimo catalogo commerciale Lego.

Quali Lego scegliere per investire?

Abbiamo appena visto quali set evitare, ma non basta fare l’esatto contrario per garantirti il successo nell’operazione.
Ci sono tantissime differenti tipologie di set, ma se vuoi guadagnare con i Lego devi fare attenione ad alcune caratteristiche che devono avere i modelli che compri. Vediamo quali sono.

  • complessità: i set dedicati agli adulti hanno una maggiore complessità costruttiva, che li rende più divertenti anche per i bambini over 40, e quindi più appetibili per il mercato secondario
  • rarità: è banale, ma un set che si può acquistare in negozio per molti anni non arriverà mai ad un livello di rarità tale da offrire elevata domanda e bassa offerta, cosa fondamentale per i rendimenti visti in precedenza
  • esclusività: simile al punto precedente, ma con un valore in più, in quanto aggiunge la non possiblità di acquisto diretto nella grande distribuzione. Sono esclusivi, ad esempio, i set non commerciali, ottenibili solo tramite programmi VIP o partecipazione ad eventi particolari
  • tema di successo: ci sono dei temi più amati degli altri, che vedono quindi una maggiore casistica di alte valutazioni. Può succedere che un paio di set ben riusciti in una serie si tirino dietro per inerzia anche i loro compagni

Orientarti su modelli che presentino queste caratteristiche (più di una insieme), potrà darti l’occasione di avere tra le mani qualcosa di valido.
Tenendo a mente che le gemme migliori possono trovarsi dove meno ce lo aspettiamo, di seguito ti indico alcuni temi che storicamente performano bene una volta usciti di produzione.

UCS: Ultimate Collector’s Series

Serie creata nel 2000 per offrire modelli particolarmente elaborati del tema Star Wars. Particolarmente apprezzata anche da chi non è un seguace degli insegnamenti jedi, questa serie offre da sempre ottime valutazioni.
Ogni anno Lego rilascia 1 o 2 set UCS, con una vita commerciale media di 31 mesi.
Attualmente la serie conta 36 modelli, dei quali 31 fuori produzione.
A fronte di un prezzo di listino complessivo di circa 8800 euro, la serie ha oggi un valore medio di quasi 30000 euro. Non male, vero? Si potrebbe usare come PAC

Questa è una di quelle categorie dove difficilmente sbagli.

Creator Expert / Icons

Metto insieme i due temi poiché entrambi hanno sottocategorie compatibili, come ad esempio gli edifici modulari.

Qui è meno immediato il discorso di investimento. Essendo più vasto come catalogo, all’interno delle categorie è possibile trovare anche set obiettivamente meno affascinanti, quindi non basta comprare e mettere da parte, ma andare ad esaminare i set sulla base delle caratteristiche viste in precedenza.
C’è davvero di tutto, dalle scarpe Adidas al Titanic (davvero titanico con i suoi 9000 pezzi), dalla DeLorean di ritorno al futuro alla turbina eolica Vestas. Insomma, è davvero un calderone in cui trovare tematiche più disparate. Tutto però dedicato a costruttori più esperti, quindi sempre set interessanti, seppur non tutti votati all’investimento.

Ideas

La serie Lego Ideas propone modelli ideati da designer indipendenti e appassionati. Questi propongono il proprio progetto sul portale Ideas, e se ricevono almeno 10000 voti dagli utenti il loro set viene passato al vaglio dell’azienda per la messa in produzione. Una enorme soddisfazione per l’ideatore e una buona nicchia per noi, in quanto molto spesso possiamo trovare chicche che riscuotono un grande successo nel pubblico.
Un esempio recente è quello del set Pirati di Barracuda Bay (#21322), che richiama il famosissimo set degli anni ’80 Black Seas Barracuda (#6285): la qualità del set unita all’effetto nostalgia ha fatto schizzare il valore di un +50% già appena dopo essere stato tolto di produzione.

La serie Ideas ha una vita commerciale media di soli 18 mesi, cosa che la rende ottima per l’investimento, garantendo un numero contenuto di unità.
Con 53 set, di cui 36 ritirati, il valore medio della serie aumenta di circa il 10% annuo.
Negli ultimi anni il progetto Ideas sta crescendo sia in numeri che in qualità, cosa che potrà incrementare ulteriormente l’interesse degli appassionati.

Questa è una novità nel mondo Lego, essendo stata lanciata nel 2021 e prevedendo una modalità del tutto nuova per l’azienda di proporre i modelli.

Bricklink è il sito di riferimento nel mondo per tutti gli adulti appassionati Lego. Tanto che nel 2019 l’azienda di Billund l’ha acquistato.
Il Designer Program è stato introdotto per dare una seconda possibilità ai progetti Ideas che non sono stati messi in produzione ma che avevano comunque ricevuto più di 10000 voti dal pubblico.
I progetti selezionati vengono proposti in crowdfunding. I primi 5 ad arrivare alla soglia di 3000 pre-ordini vengono messi in produzione. L’unico modo per ottenere i set direttamente è, quindi, quello di essere membro di BrickLink ed effettuare il pre-ordine con il crowdfunding. Ogni membro può avere al massimo 2 set. Nel 2021 ci sono state 3 tornate e la prossima è prevista nel 2024.
Tutto questo rende i set molto rari, e di sicuro interesse, poiché non solo avevano già avuto i voti del pubblico per andare al vaglio di mamma Lego, ma c’è stata gente disposta a piazzare in anticipo un ordine pur di averli.

Al momento, potrebbe essere la nicchia più profittevole.
Un esempio? Il Castle in the forest (#910001), acquistato in pre-ordine a 150 euro, era venduto dai reseller a oltre 400 euro non appena consegnato.

Dove comprare per investire sui lego

Vediamo ora dove andare a spendere i nostri soldi per cercare di accaparrarci il prossimo set di valore. Anche la semplice scelta del fornitore può fare una bella differenza sul successivo profitto.

Lego Shop

Per quanto possa risultare ovvio, i negozi Lego o lo shop ufficiale non sono assolutamente la scelta più conveniente. Anzi, diciamo che in genere è la peggiore: prezzi a listino pieno e vantaggi minimi.
L’acquisto sullo shop diventa interessante solo in occasione di determinate campagne (punti VIP doppi) o in occasione di omaggi particolarmente ricercati. Ciclicamente, infatti, vengono proposti piccoli set esclusivi come omaggio sopra una certa spesa. Alcuni di essi sono effettivamente da prendere in considerazione, mentre molti non valgono il dover comprare a prezzo pieno qualcosa che altrove si trova scontato. La cosa peggiore è che a volte i set “esclusivi” vengono messi direttamente in vendita da Lego stessa in un secondo momento. E tanti saluti all’esclusività.
In ogni caso, iscrivetevi al programma VIP sul sito, è gratuito.

Catene e negozi di giocattoli

Quasi tutti i prodotti Lego possono essere reperiti anche nei comuni negozi di giocattoli e nelle famose catene. Anche in molti ipermercati. La differenza è che qui è più facile trovare promozioni sia su questi oggetti che, più facilmente, su tutto il negozio. Promozioni che andremo a sfruttare per i nostri acquisti sotto listino.
Alcuni di questi praticano ogni anno degli sconti ottimi in determinati periodi, e il bravo investitore Lego sa che è in questi momenti che bisogna tirare fuori i soldi.

e-commerce

Come praticamente ogni oggetto al mondo, anche gli amati mattoncini si possono trovare sui maggiori e-commerce generici. Non c’è bisogno di approfondire, direi.

Quando comprare

Non puoi semplicemente dedicere di comprare un set, andare in negozio e portartelo a casa. Questo è quello che fai se vuoi comprarlo per divertirti a montare il modello.
Se vuoi investire con i Lego dovrai comportarti da bravo investitore, e quindi comprare quando il mercato è favorevole. “Buy the dip” ti dice niente?

Compra solo in sconto

L’ideale è comprare solo quando si risparmia almeno il 20% rispetto al listino. Con le promozioni dei negozi, durante l’anno avrai la possibilità di farlo quasi sicuramente. E se proprio non riesci non comprare quel set, a meno che non sia qualcosa che è quasi esaurito e largamente richiesto.
Quasi tutti i set vanno in sconto prima o poi, tranne alcuni set esclusivi che puoi acquistare solo dallo shop ufficiale. Per quelli, aspetta che ci siano omaggi o premi speciali per ammortizzare la spesa.

Compra ciò che sta andando fuori produzione

Anche se compri a un buon prezzo, non ha senso acquistare un modello a un mese dall’uscita se poi dovrai aspettare anni prima che sia dismesso e inizi a prendere valore. Accorciare i tempi tra acquisto e vendita è un aspetto fondamentale per ottimizzare la leva finanziaria e, di conseguenza, il ritorno effettivo sull’investimento.

Negli esempi su quali Lego comprare per investire, hai visto che ogni tema ha dei tempi medi di permanenza negli shop, che sono quindi una buona base da cui partire per decidere quando è il momento di comprare.
Per quanto i tempi indicati siano medi e non garantiscono la costanza del dato tra i vari set (alcuni set particolarmente amati sono restati in catalogo anche un decennio), il valore visto può permetterci di piazzare l’acquisto nei tempi giusti.
Considerando che vogliamo comprare in sconto e che gli sconti di solito sono praticati solo in determinati periodi, potremmo dire che quando si entra negli ultimi sei mesi è il momento di drizzare le antenne in cerca del buon prezzo. E se il set è già stato esaurito rapidamente nelle promozioni precedenti, conviene non perdere tempo.

Per capire meglio quando un set è vicino all’uscita di scena, può venirci incontro mamma Lego: sullo shop ufficiale, infatti, i modelli giunti a fine vita commerciale vengono indicati come “presto fuori catalogo”. Quando vedete questo tag su un set che ha i requisiti richiesti e da qualche parte è in offerta, sapete che è un buon acquisto.

Quando vendere

Questo aspetto non è banale, poiché, come ogni investimento, ci sono dei tempi di maturazione per poter ottimizzare la rendita.
Ci sono delle accortezze da seguire che però sono diverse in base all’origine del set che vuoi vendere. In effetti, più che diverse sono in contraddizione.

Set commerciali

Il classico set che compri dallo scaffale di un negozio, come quelli visti negli esempi precedenti. In questo caso, a meno che tu non abbia trovato un’offerta pazzesca che te lo abbia fatto acquistare alla metà del suo prezzo (evento rarissimo per i modelli di nostro interesse), non avrai convenienza a vendere finchè la stessa scatola si trova ancora abbondantemente nei negozi.

In questo caso, dovrai attendere pazientemente che sia fuori produzione da qualche tempo, in modo che le quotazioni inizino a salire. E più hai pazienza più puoi potenzialmente ottenere.
Ma attenzione: come hai visto anche nell’esempio celebre del Millennium Falcon o del Taj Mahal, anche se il tuo set cresce di valore ogni anno non aspettarne 10 per monetizzarlo, perché potresti incappare in una riedizione da parte dell’azienda, che ne farebbe crollare il profitto. E Lego ha imparato molto dal mercato dei reseller, quindi c’è da aspettarsi che i set migliori in futuro verranno riproposti dopo un certo lasso di tempo.

Omaggi VIP e premi

Discorso diverso per i piccoli set omaggio per gli acquisti del programma VIP o premi simili. Questi oggetti, di solito piccoli set particolari, tranne poche eccezioni non raggiungono mai quotazioni elevate nel tempo, quindi non offrono una crescita costante.
In questo caso conviene fare il contrario: vendere immediatamente, mentre gli appassionati sono in pieno hype. Capita spesso, infatti, che diversi utenti siano disposti a comprare solo il set omaggio, non volendo o non potendo spendere la cifra stabilita da Lego per riceverlo.
E poiché la pratica dell’omaggio VIP è ciclica, conviene sfruttare l’interesse quando è caldo, poiché nella tornata successiva esso si sposterà sul nuovo omaggio.
Per quanto riguarda i piccoli set omaggiati con gli acquisti, di solito si parla di oggetti valutati da Lego tra i 20 e i 30 euro, ma che vengono venduti al doppio dai reseller anche nello stesso periodo in cui è attiva la promozione. Poichè la maggior parte di essi assume un valore stazionario nel tempo, non ha senso aspettare 2 anni per ottenere lo stesso prezzo. Anzi, questi sono spesso venduti dai reseller prima ancora di averli ricevuti.
Piccole cifre ma grandi rendimenti in percentuale.

Dove vendere

Il vasto mondo di internet ti viene in aiuto, e diventa indispensabile, nel momento in cui vuoi monetizzare i tuoi set Lego. Puoi davvero sfruttare ogni canale che conosci, portali di annunci, social e così via. La maggior efficacia si ha, di solito, attraverso due canali.

  • bricklink: ricordi il sito di cui parlavamo prima? Esatto, bricklink non solo è la bibbia online dei nostri mattoncini colorati e la fonte di set molto esclusivi, ma anche il miglior marketplace totalmente dedicato ai Lego del mondo.
    Qui puoi trovare davvero ogni set o pezzo di cui la tua collezione ha bisogno, e un valido e affidabile riferimento per le valutazioni di vendita.
    Puoi inserire qui i tuoi set in vendita, con la certezza che il sito è frequentato solo da altri appassionati Lego.
  • eBay: ebbene sì, il caro vecchio eBay è una piazza consigliata per la vendita dei tuoi Lego. Con la visibilità internazionale delle inserzioni, rende ogni oggetto di facile accesso per gli appassionati anche lontani, aiutando le possiblità di vendita. Le commissioni sono senza dubbio fastidiose, ma è quasi obbligatorio inserzionare i tuoi pezzi su un canale così vasto e famoso.

C’è poi la strada dei social, facebook in particolare. Non tanto nel marketplace, quanto nei gruppi specializzati. Esistono infatti diversi gruppi nazionali dedicati totalmente alla compravendita di Lego, con migliaia di utenti.
Attenzione: una buona parte di questi gruppi ha come scopo quello di guadagnare dalle affiliazioni amazon e simili, quindi troverai pubblicati molti post in cui acclamano sconti su set eccezionali, ma andando a valutare bene, di solito non c’è nulla di eccezionale né nel set né nello sconto. La cosa si amplifica con i loro gruppi telegram. Quindi occhio a non cadere nella rete e lucidità nel valutare le “sensazionali offerte” (di solito meno di una su dieci è davvero interessante).

Come conservare i set da investimento

Un aspetto da non sottovalutare è quello della conservazione. Quando si parla di collezionismo, infatti, le condizioni dell’oggetto sono una grande discriminante per la sua valutazione.

In ambito Lego, il valore più alto possibile per qualsiasi set si ha quando esso è in condizioni MISB (Mint In Sealed Box): questa sigla indica che tutto deve essere come sarebbe nel magazzino Lego, quindi in perfette condizioni e con la scatola ancora sigillata.
Ah, tu volevi giocarci un po’ e poi rivenderlo? No, mi dispiace, nel business dei reseller questo non è contemplato. Brutto, vero? Facciamocene una ragione.

Poiché parliamo di scatole di cartone, sappiamo che sono facilmente danneggiabili anche con piccoli urti, oltre che sensibili all’umidità. Dovrai quindi predisporre una zona asciutta e dove le scatole possono stare in santa pace senza rischio di urtarle con qualcosa o doverle muovere ogni volta.
L’ideale è uno scaffale dedicato, non esposto alla luce diretta, e coperto dalla polvere. Per evitare lo schiacciamento, non accatastare le scatole una sopra l’altra. Andrebbero messe “in piedi”, cioè verticalmente.
Ecco fatto! Ora puoi preservare il massimo valore dei tuoi mattoncini da investimento.

Pro e contro dell’investire sui lego

Abbiamo visto tutto quello che c’è da sapere per avvicinarsi a questa particolare nicchia di investimento. È ora il momento di mettere insieme alcune brevi riflessioni sui punti favorevoli e sfavorevoli del mettere i propri soldi su questo inusuale asset.

Pro

  • Offre di diversificare una frazione del patrimonio al di fuori dei classici ambiti finanziari
  • C’è un’evidenza storica di eccellenti rendimenti per i set da collezione, con ROI impensabili sui mercati finanziari
  • Non richiede lavoro particolare: tra l’acquisto e la vendita non si deve fare nulla oltre a stoccare i set
  • Accessibile anche con piccoli capitali, partendo con piccoli volumi
  • Comunità di appassionati fiorente in tutto il globo
  • Divertente e con un piacevole richiamo all’infanzia

Contro

  • È necessario utilizzare uno spazio apposito per lo stoccaggio
  • Si deve avere pazienza, in quanto la maggior parte dei set acquisiscono valore lentamente nel tempo
  • L’uscita di produzione per alcuni set è molto distante dalla media della propria categoria
  • Aspettare troppo tempo per fare un alto ROI espone al rischio di ristampa, pratica che la Lego sta adoperando più spesso
  • Bisogna occuparsi della vendita materiale del set (inserzioni, messaggi, spedizioni)

La mia esperienza

Se sei sopravvissuto a questo lunghissimo articolo completamente inaspettato in un blog di finanza personale, ti faccio i miei complimenti. Per ricompensarti, ti premierò tediandoti con ulteriori righe da leggere, riguardanti i fatti miei.

Lo ammetto, sono un legolista convinto e ho passato l’infanzia a rispondere “un Lego” ogni volta che mi venisse chiesto cosa volessi come regalo per natale/compleanni/eventivattelapesca. E secondo me, se mi sono laureato in ingegneria è proprio per colpa di quei bei mattoncini di plastica con cui inventare e montare qualunque cosa.

Crescendo, il vil denaro ha iniziato a farmi tutt’altro che schifo, quindi la mente imprenditoriale mi ha costretto ad analizzare ogni cosa materiale con la domanda “se ne può fare un business?”
In questo caso la risposta è sì.

Ho quindi iniziato con la noia del periodo di lockdown ad “investire nel mattoncino”, ricercando le varie chicche e imparando autonomamente le regole sopra descritte per farne un qualcosa di profittevole. Ho qualche pezzo che terrò più a lungo, mentre per lo più faccio girare lo stock a 18-24 mesi. Al momento, ho venduto circa il 30% di quanto ho comprato, ricavando l’equivalente del 75% dell’intero stock. Qualche bel colpo di fortuna, ma direi davvero non male andare oltre il raddoppio in tempi così brevi.

Certo, non tutto è andato sempre perfettamente: un paio di set che dovevano uscire di produzione sono rimasti altri 2 anni in catalogo, alcuni che avevo puntato non sono riuscito ad averli perché ho aspettato troppo uno sconto che non è arrivato e sono schizzati subito alle stelle, e metto in conto che qualche set della mia collezione potrà rivelarsi un flop. Ma fa parte del gioco, e il bilancio finale è molto positivo.
Quindi sicuramente continuerò a riempire i miei scaffali Lego anche in futuro.

Conclusioni

Bene caro amico/cara amica. Siamo arrivati alla fine di questo articolo dal sapore nostalgico misto all’avido, e devo dire che mi sono anche divertito a scrivere di questo strambo business. Quasi quasi mi viene voglia di andare a rimontare il mio amato Black Seas Barracuda di 30 anni fa (che NON venderò).

Abbiamo visto come anche qualcosa di totalmente impensato può nascondere opportunità di rendimento eccellenti, se sappiamo come muoverci e come guardare al di là dell’immagine più usuale. Questo può rivelarsi vero per una miriade di altri ambiti.

E tu, conoscevi questo business? Ci sono altri aspetti della tua infanzia che ti hanno permesso di fare dei profitti in età adulta? Fammelo sapere!

Se questo articolo ti è stato utile o ti ha incuriosito, condividilo pure!
Io ti ringrazio per aver letto e ti invito sulle altre pagine de le mie finanze.

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Patrick
Patrick

Magnate della finanza, CEO di Silicon Valley, eccentrico miliardario. Non sono nulla di tutto ciò.
Sono un risparmiatore e un investitore appassionato da sempre di finanza personale.
Ho creato "le mie finanze" per condividere esperienze e conoscenze sulla finanza personale con chi desidera migliorare la propria situazione.
L'alternativa era fare il cantante famoso, ma non so cantare e non sono famoso. Però sono esperto di battute cringe.

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